Blockchain: cos’è e quali sono i vantaggi

Pubblicato il 04 Lug 2018

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Blockchain è un’invenzione di Satoshi Nakamoto, pseudonimo di una o più persone che hanno sviluppato le criptovalute, dal Bitcoin alla tecnologia Blockchain.

Si tratta di un database distribuito e decentralizzato che organizza le transazioni online tramite un sistema a blocchi.
Quando un utente inizia una transazione, viene creato un primo blocco con tutte le informazioni inerenti alla data e ora, il mittente e il destinatario, che verrà collegato al blocco precedente, creando appunto una catena (blockchain). Una volta conclusa la transazione, quando viene approvata e firmata con la conferma della sua autenticità, il blocco non potrà essere modificato. Proprio per questo motivo è una tecnologia trasparente ed immutabile: trasparente perché ogni transazione viene resa pubblica in un database condiviso e duplicato migliaia di volte su una rete di computer (decentralizzato); immutabile perché i blocchi sono protetti da crittografia e per poterli modificare ci vorrebbe un estremo sforzo di calcolo.

Ogni “nodo” della blockchain è un amministratore, (il computer connesso alla rete utilizza un client che convalida e inoltra le transazioni, ottenendo la copia della blockchain che viene scaricata in automatico dopo essere entrata nella rete) che compete con gli altri per vincere Bitcoin, risolvendo enigmi computazionali.
Sicuramente ciò che rende la Blockchain un’innovazione digitale è la sua trasparenza e decentralità, oltre al costo di transazione ridotto (perché è una rete peer-to-peer), all’essere un servizio disponibile tutti i giorni 24h su 24h e alla possibilità dell’utente di avere controllo sulla rete.

I precursori dei sistemi Blockchain:

Digicash (1989) – fondata da David Chaum per creare un sistema di valuta digitale che permettesse agli utenti di eseguire transazioni anonime. Nel 1998 l’azienda ha dichiarato bancarotta, forse era un’idea troppo rivoluzionaria per quegli anni.

E-Gold (1996) – questa compagnia fu tormentata da problemi legali, tanto che il suo fondatore, Douglas Jackson, si dichiarò colpevole per aver creato un servizio illegale di trasferimento di denaro e cospirazione per il riciclaggio di denaro sporco.

B-Money e Bit-Gold – Wei Dai e Nick Szabo proponevano simili sistemi decentrati di valuta che disponevano di una limitata circolazione di moneta, rilasciata a persone che avevano conoscenze informatiche.

Ripple Pay (2004) – Ripple è nata come sistema per lo scambio di IOU digitali tra parti fidate, dal 2012 si occupa una piattaforma per i pagamenti interbancari.

Reusable Proofs of Work (RPOW) (2004) – RPOW era il prototipo di un sistema per l’emissione di token da inviare ad altri utenti in cambio di un lavoro di elaborazione intensiva. È stato ispirato in parte da Bit-gold e creato dal secondo utente di bitcoin, Hal Finney.

Oggi la tecnologia Blockchain potrebbe diventare il punto di partenza per il cosiddetto Internet of Value: un sistema di criptovalute vigilate, dove la rete digitale di nodi si scambia valore seguendo un sistema di algoritmi e regole crittografiche tramite asset digitali.

Blockchain: autenticare le informazioni digitali e creare valore. Cosa cambierà?

  • Contratti intelligenti: il database distribuito permette la codifica dei singoli contratti, eseguiti solo dopo l’incontro di condizioni specifiche.
    Ethereum è un esempio, progetto open source.
  • Sharing economy: abilitando i pagamenti peer-to-peer il blockchain apre le porte a dirette interazioni tra le parti, un’economia veramente decentralizzata e di condivisione. Un esempio di applicazione di questo tipo è OpenBazaar che utilizza la blockchain per creare un eBay peer-to-peer.
  • Governance: rendendo i risultati accessibili e disponibili agli utenti, la tecnologia di database distribuita potrebbe dare piena trasparenza alle elezioni o per qualsiasi altro tipo di sondaggio.
    Boardroom è un’applicazione che permette di rendere trasparente e verificabile la governance dell’azienda, dalla gestione delle risorse alle azioni finanziarie.
  • Internet of Things: gli Smart Contracts rendono possibile l’automazione della gestione remota dei sistemi. È una combinazione di software, sensori e reti che facilita uno scambio di dati tra oggetti e meccanismi.
  • Data management: Poiché può essere facilmente distribuito in piccole quantità, il Bitcoin sarà molto probabilmente la valuta che verrà utilizzata per le transazioni relative alla gestione e vendita dei dati generati dalle attività online.
    Il progetto MIT Enigma comprende che la privacy degli utenti è la precondizione fondamentale per la creazione di un mercato dei dati personali. Enigma utilizza tecniche crittografiche per consentire la suddivisione dei singoli set di dati tra i nodi e allo stesso tempo eseguire calcoli di massa sul gruppo di dati nel suo complesso.
  • Stock Trading: quando viene eseguito un peer-to-peer, le conferme commerciali diventano quasi istantanee. Potenzialmente, questo significa che gli intermediari – come la stanza di compensazione, i revisori e i custodi – vengono rimossi dal processo.
    ASX o JPX sono alcuni dei servizi, prototipi di queste applicazioni blockchain.
  • Protezione della proprietà intellettuale: gli Smart Contracts proteggono i copyright e automatizzano la vendita di lavori creativi online, eliminando il rischio della copia di un file e la sua distribuzione senza il consenso dell’autore.
    Mycelia usa la tecnologia blockchain per creare un sistema di distribuzione musicale peer-to-peer: l’app consente ai musicisti di vendere canzoni al pubblico, offre campioni di licenza ai produttori e suddivide i diritti d’autore attraverso funzioni automatizzate.

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