Piattaforme di cloud management: cosa sono, trend e le 5 soluzioni top

Pubblicato il 15 Gen 2020

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Lo sviluppo e il contestuale successo delle piattaforme di cloud management è la conseguenza di diversi fattori, ma soprattutto del fatto che i paradigmi di cloud ibrido e multi cloud siano ormai molto diffusi in ambito enterprise. Utilizzare i servizi cloud di provider differenti o affidarsi a quel giusto mix tra risorse pubbliche e private è infatti considerato, per motivazioni differenti, la strategia più corretta per fornire all’IT aziendale agilità, sicurezza e pieno controllo dei costi. Non è un caso che, secondo i dati dell’ Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, il segmento Public & Hybrid Cloud abbia raggiunto gli 1,56 miliardi di euro, ma soprattutto che cresca con percentuali in doppia cifra (+25% nel 2019) anche superiori alle medie continentali.

Adottare una strategia di hybrid e/o multi cloud offre alle aziende benefici di gran lunga superiori rispetto ai limiti e alle complicazioni che genera. Ma volendo per una volta rivolgere lo sguardo solo a queste ultime, una menzione specifica va proprio alla gestione integrata di tutta la piattaforma: avere a che fare con cloud privati e pubblici, con fornitori differenti (da cui il rischio di lock-in), con decine di VM e infrastrutture complesse rende difficile garantire la governance e pone sfide gestionali non da poco, cui le aziende non sempre rispondono con una strategia sinergica tra i cloud di diversi fornitori e con l’impiego di tool di orchestrazione multi cloud. L’Osservatorio del Politecnico di Milano è molto chiaro in proposito: solo il 24% lo fa, tutti gli altri si trovano ad agire su console differenti e tool di amministrazione non integrati, vanificando (in parte, s’intende) quei benefici di agilità che il cloud dovrebbe offrire anche al comparto IT, non solo all’end-user.

Le caratteristiche delle piattaforme di cloud management

Sulla base di queste premesse emerge l’importanza, o meglio ancora la centralità delle piattaforme di cloud management, la cui caratteristica di base è proprio quella di centralizzare il provisioning, l’orchestrazione e il monitoraggio di ambienti ibridi e multi cloud, al fine ultimo di ottimizzarne le risorse. In pratica, si tratta di uno strumento che funge da collettore di tutti i dati provenienti dalle risorse cloud impiegate dall’azienda – a prescindere che si tratti di un cloud privato a due uffici di distanza o un servizio AWS erogato dall’altra parte del mondo – offrendone all’IT un quadro integrato, interconnesso e di semplice gestione, meglio se basato su dashboard intuitive, personalizzabili e fortemente incentrate sulla user experience.

Al di là del fatto che ognuno di questi tool offra caratteristiche gestionali specifiche, gli elementi cardine cui essi si ispirano vengono efficacemente identificati dal Politecnico: si parte con l’integrazione, di cui si è già detto, per passare poi all’automazione, ovvero alla capacità di fornire una gestione il più possibile automatizzata degli ambienti, al punto da concretizzare il concetto delle Operations Zero-Click, ovvero affidate totalmente al sistema. Le piattaforme di cloud management devono poi pensare alla governance, cioè al governo completo delle attività, delle prestazioni e anche dei costi del sistema, e infine alla security, ovvero al monitoraggio e alla gestione continua ed efficiente della sicurezza.

Piattaforme di cloud management: le 5 funzionalità irrinunciabili

Definita dunque la piattaforma di cloud management come un tool centralizzato che fornisce visibilità e semplifica il provisioning, l’orchestrazione e la gestione completa di ambienti di hybrid e multi cloud, ci si può domandare quali siano le funzionalità, ma anche gli aspetti da valutare attentamente prima della scelta di un prodotto specifico. Eccone alcuni:

  • Resource Management e automazione

Dare visibilità e gestire le risorse cloud è il fine primario delle piattaforme CMP. Esse devono semplificare – sfruttando il massimo livello di automazione – il provisioning/de-provisioning delle risorse, permettendo agli utenti finali di gestirle in modalità self-service sulla base dei permessi accordati. Sulla semplicità d’uso e sulle elevate capacità di automazione si gioca buona parte della sfida tra i competitor di questo mercato. Inoltre, la capacità di automatizzare l’orchestrazione delle risorse è fondamentale per massimizzare l’efficienza e garantire conformità ai livelli di servizio previsti. Infine, le piattaforme CMP devono offrire capacità di migrazione cloud-to-cloud.

  • Financial e Cost Management

Automatizzare il tracking delle spese relative al consumo di risorse cloud è un aspetto essenziale delle CMP (Cloud Management Platform). La possibilità di adottare, nei confronti dei parametri di spesa, un approccio predittivo è peraltro fondamentale per contenere e rendere sostenibili i costi.

  • Governance

Una piattaforma di cloud management deve includere un policy-engine evoluto che garantisca e tuteli le policy aziendali in tema di fornitura e gestione delle risorse e dei servizi cloud. Tutto ciò, al fine di garantire riservatezza delle informazioni, sicurezza e anche prevedibilità dei costi.

  • Integrazione estesa

Le piattaforme CMP devono offrire ampie possibilità di integrazione. Esse, infatti, vanno integrate con il maggior numero di sistemi interni ed esterni: si va dal private cloud su piattaforme come VMware, OpenStack e CloudStack, ai servizi di Public Cloud come AWS, Google, Azure e IBM Cloud.

  • Supporto per tutto il ciclo di vita delle applicazioni

Il ciclo di vita di una qualsiasi applicazione consta di aggiornamenti, patch, backup, capacity management ecc. Una piattaforma di cloud management deve essere in grado di gestire tutto ciò in modo semplice e immediato, disponendo dunque di un completo set di strumenti per il monitoraggio, la configurazione, l’ottimizzazione, la notifica, il backup e il disaster recovery.

Le 5 soluzioni top

Flexera
Cloud Management Platform (Rightscale)
Flexera ha acquisito RightScale, azienda leader in ambito di multicloud management, a settembre 2018, ottenendo l’accesso a tutto il pacchetto di tecnologie. Il risultato è la Cloud Management Platform (CMP), un tool integrato di tecnologie per il discovery, provisioning, orchestrazione e automazione di ambienti multicloud, nonché per la gestione centralizzata di piattaforme e servizi cloud per AWS, Azure, Google Cloud Platform, VMware e molti altri. Il produttore sottolinea poi la forte capacità di ottimizzazione dei costi e la possibilità di estendere l’orchestrazione a qualsiasi servizio cloud API-enabled tramite plugin. Tra i punti di forza della soluzione, la gestione di policy e permessi, la semplicità d’uso grazie all’ottimizzazione della customer experience, la vasta libreria di template, il monitoraggio delle prestazioni e dei costi e la documentazione delle API.

  • Visibilità unificata di risorse di cloud pubblico e privato
  • Sofisticato engine di orchestrazione
  • Semplicità di roll out di patch e aggiornamenti
  • Garanzia di Uptime grazie alle funzionalità di self-healing, al backup e al failover automatico
  • Automazione dei controlli di governance con policy preimpostate e possibilità di crearne di custom
  • Automazione nella gestione dei costi finalizzata all’eliminazione degli sprechi
  • Avanzate funzionalità di reporting

Scalr
Scalr CMP
La piattaforma Scalr, che rientra nella categoria dei leader del Magic Quadrant di Gartner, si caratterizza per l’ottimo grado di completezza delle funzionalità di cloud management, che possono essere sfruttate sia in ottica di self-service che di integrazione con altri ambienti tramite API. Tra i punti di forza della soluzione troviamo la completezza delle funzionalità, l’eccellenza nel supporto e applicazione delle policy e negli impieghi self-service, considerando che Scalr può supportare fino a 1000 utenti concorrenti per la richiesta e il deploy delle applicazioni.

  • Avanzate funzionalità Self-Service
  • Eccellente visibilità e ottimizzazione dei costi
  • Policy engine avanzato
  • Semplicità di utilizzo

Morpheus Data
Morpheus Data
Morpheus Data rientra anch’essa tra i leader del Magic Quadrant di Gartner. Si tratta di una piattaforma CMP on-premise, installabile direttamente presso i data center dei clienti oppure usufruibile in modalità hosted fornita da un MSP. Secondo gli analisti, la piattaforma di Morpheus Data offre alcuni solidi punti di forza: la ricchezza di funzionalità, che copre tutte le principali aree funzionali, ma anche la UI semplice da utilizzare e gestire, il fatto di essere una soluzione totalmente infrastructure-agnostic, l’ampio catalogo di integrazioni verso provider di cloud pubblico e privato (VMware, Hyper-V e OpenStack) nonché di applicazioni di terze parti. Inoltre, Morpheus Data integra servizi di monitoring, logging e backup.

  • Cloud Management Platform 100% agnostica
  • Oltre 80 integrazioni out-of-the-box con software di terze parti
  • Ottima User Experience
  • Design Future-proof
  • Svariati servizi integrati, tra cui DNS, File Sharing, Monitoring, Logging, Backup e Load Balancing

VMware
CloudHealth Cloud Management

CloudHealth è un software dedicato al monitoraggio, ottimizzazione e automazione dei workload dei sistemi multi cloud ma anche dei data center tradizionali. La piattaforma dispone di diversi set di componenti d’integrazione precostituiti per le infrastrutture più comuni, nonché di tool di monitoraggio, automazione e gestione delle applicazioni. La piattaforma è rinomata per l’ottima gestione dei costi, per la semplicità nella creazione delle policy e per la qualità dei processi supportati.

  • Funzionalità di reporting avanzate
  • Forecasting sull’utilizzo delle risorse cloud per le settimane e i mesi seguenti
  • Performance management
  • Funzionalità di Migration Assessment
  • Policy Management e Cloud Automation
  • Insight in tempo reale per una gestione proattiva della sicurezza e della compliance

Micro Focus
Micro Focus Hybrid Cloud Management

La piattaforma Hybrid Cloud Management è la diretta derivazione, con contestuale ridisegno, di alcuni componenti già presenti nell’offerta HPE, acquisita dall’azienda nel 2017. HCM si contraddistingue, oltre che per capacità di automazione, orchestrazione e di governo su ambienti ibridi e multi cloud, per le funzioni di analisi, monitoraggio e di protezione dei dati, che risultano senza dubbio un punto di forza della soluzione. Tra i vantaggi riconosciuti, che lo rendono un ospite del Magic Quadrant di Gartner, troviamo proprio la qualità in ambito di provisioning e orchestrazione di ambienti complessi ed eterogenei, oltre a un ottimo servizio di supporto.

  • Architettura basata sui container
  • Portale self-service per il rilascio di servizi IT
  • Completa orchestrazione di servizi IT end-to-end
  • Rilascio e distribuzione continui

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