I software didattici sono vere e proprie piattaforme utilizzate per organizzare, gestire e fruire corsi di insegnamento scolastici, universitari e aziendali, tutti esempi dell’altrimenti noto e-learning.
Indice argomenti:
Cosa sono i software didattici
Queste piattaforme si sono evolute a partire da esigenze prima diffusesi nell’ambito degli insegnamenti a distanza più disparati: dalle lingue ai corsi di musica ai corsi universitari. Se da principio ogni fornitore di questi servizi era obbligato a dotarsi di una piattaforma digitale adatta fornire i corsi e permettere l’eventuale interazione tra docenti e allievi, negli ultimi anni si è assistito all’entrata sul mercato da un lato dei noti grandi player di fornitori di servizi, Google, anche attraverso YouTube, la più popolare di queste piattaforme, Microsoft ed altri, dall’altro lato si fanno notare e apprezzare sempre nuove soluzioni freeware che consentono la produzione e gestione di tali servizi con modalità condivise, spesso gratuite e senza dover accettare l’eventuale cessione-condivisione di informazioni personali con il fornitore della piattaforma.
A cosa servono i software didattici
Detto in estrema sintesi, un software didattico consente di tenere o partecipare a lezioni a distanza, in una sorta di aula virtuale, insieme a un numero anche cospicuo di utenti in contemporanea. Tuttavia, questa definizione, per quanto formalmente corretta, non tiene conto della diversificazione crescente di software che nel tempo hanno assunto pienamente i connotati di piattaforme per l’e-learning a disposizione di insegnanti e studenti e scuole di ogni ordine e grado, nonché di aziende che si occupano di formazione interna o esterna.
La declinazione delle modalità di produzione delle lezioni in diretta o meno, la possibilità di classi multiruolo, per così dire, in cui il ruolo di insegnante può essere condiviso tra più soggetti e in ultima istanza da tutti i partecipanti, la possibile integrazione con servizi di supporto basati su cloud, l’integrazione con strumenti di produzione più o meno proprietari, gratuiti o a pagamento, la possibilità di salvare ed eventualmente modificare, condividere e rendere disponibile sulla piattaforma e fuori di essa i contenuti prodotti e tante altre possibili funzionalità, possono determinare significative differenze tra un software DAD e l’altro.
Ecco le funzionalità e gli strumenti connessi che sono patrimonio comune ormai acquisito di molti di questi applicativi, soffermandoci su un aspetto fondamentale, ovvero la privacy e l’eventuale condivisione con la piattaforma, ovvero chi rende disponibile il software, i server e le funzionalità annesse.
Le lezioni dal vivo
La prima e più fondamentale esigenza cui i software DAD danno una risposta è quella di poter tenere lezioni dal vivo cui possono facilmente partecipare decine e persino centinaia di allievi contemporaneamente. Chiaramente la maggior parte delle classi contano meno di 30 allievi, tuttavia dato che questi software si sono evoluti a partire da applicazioni concepite per realizzare chat e videoconferenze senza limiti, pratici, di partecipanti, hanno per lo più conservato tale possibilità.
In un’epoca in cui la videochiamata e la videochat sono consuetudini acquisite, tenere una lezione dal vivo può sembrare semplice. Tuttavia, considerata l’importanza formativa del rapporto docente allievo, del rapporto allievo scuola e l’importanza di poter creare queste classi virtuali in modo rapido e semplice senza sobbarcare l’insegnante della necessità di gestire una vera e propria regia che gli permetta di alternare la sua presenza in video e l’immagine di appunti o lavagna, appare un risultato non immediato.
Inoltre, c’è da considerare un altro aspetto. Il software per la didattica a distanza deve essere confortevole da utilizzare anche nell’ambito dei contesti familiari di tutti gli studenti, contesti spesso molto diversificati. Riuscire a partecipare a una lezione a distanza con una telecamera accesa nella propria camera per ore tutti i giorni senza per questo minare la privacy dello studente e della sua famiglia o rischiare di disturbare la lezione in corso, ha indotto alcuni software a sviluppare opzioni che permettessero di sfocare lo sfondo piuttosto che di silenziare il microfono con estrema facilità etc.
La condivisione delle risorse
Un altro dei compiti delle piattaforme per la didattica a distanza è rendere semplice la distribuzione delle risorse di studio, in genere da parte della scuola e del corpo insegnante. Questa esigenza è fondamentale per supportare un processo di didattica a distanza che non può alimentarsi senza la possibilità di distribuire compiti da fare a casa, test da eseguire durante la lezione, risorse di studio complementari ai libri di testo.
L’interazione oltre la lezione
Non sfugge a nessuno l’importanza di una valutazione della formazione, acquisita durante il corso, che esuli dalla mera memorizzazione e comprensione di nozioni. Soprattutto nel contesto delle lezioni destinate agli allievi più giovani. Non stupisce quindi che i software DAD più evoluti hanno ottimizzato funzionalità che permettono, nel contesto di una lezione dal vivo, al docente di interagire individualmente con ogni singolo studente sia per intervenire durante la lezione ed eventualmente rispondere a domande, sia per procedere con le cosiddette verifiche orali: la tradizionale interrogazione.
Le funzionalità e le operazioni disponibili con i software per la didattica a distanza, oltre che diversificate, sono tuttora in continua evoluzione. Nuovi strumenti e nuove opzioni per le scuole e i docenti, per gli insegnanti ed eventualmente anche per i genitori, sono in corso di sviluppo o in fase di test o rilascio.
Come funzionano i software didattici
Il funzionamento delle piattaforme DAD appare fortemente diversificato fin dal principio. Per accedere alla piattaforma e dunque partecipare alle lezioni può essere necessario un account impostato dalla propria scuola o dall’insegnante, a seconda se la gestione di questa piattaforma di insegnamento è centralizzato e organizzato per tutti gli studenti iscritti a un determinato istituto o organizzato sulla base degli input forniti dall’insegnante o dal consiglio di classe.
L’accesso alla piattaforma
Alcune piattaforme, come per esempio Google Classroom, sono utilizzabili da un insegnante scolastico con la sua classe solo se la scuola di appartenenza ha attivato e amministra un account Google Workspace for Education: in tal modo la piattaforma si pone come sistema centralizzato di produzione e gestione dei contenuti, delle lezioni, dei test di valutazione, dei compiti etc. In definitiva, le piattaforme sul genere appena menzionato, grazie a strumenti e funzionalità, si pongono come punto di riferimento dell’organizzazione didattica dell’intero istituto scolastico.
Altre piattaforme, come per esempio Zoom, pur essendo molto meno strutturate di altre, pongono l’accento sull’elasticità e la facilità d’uso. Partendo dal presupposto che per fare didattica a distanza servono sostanzialmente due cose, uno o più insegnanti e uno o più studenti, le piattaforme di questo genere garantiscono fondamentalmente la massima facilità d’uso e nessuna limitazione su chi può avviare un corso e chi può accedervi.
Interazione tra studenti e scuola
Nel panorama dell’attuale disponibilità di software evoluti per la didattica a distanza, il livello e le modalità di interazione sia tra docenti e studenti, che tra studenti e scuola o tra studenti di una stessa classe, appare alquanto diversificato. Sebbene tutti i software utilizzati oggi per la didattica a distanza permettano di produrre lezioni audio-video cui possono partecipare decine di studenti, tuttavia le modalità di distribuzione di contenuti e accesso ai medesimi dipende fondamentalmente dalla piattaforma utilizzata.
Alcune piattaforme, concepite fin dall’inizio come ausilio dell’istruzione scolastica o aziendale, offrono strumenti che permettono di produrre presentazioni, fogli di calcolo, documenti pdf e in altri formati testuali, impostati sulle risorse cloud della piattaforma. Senza entrare troppo nel merito, giacché l’esposizione di ognuna di queste piattaforme richiederebbe persino più dello spazio a disposizione di questa guida, Google Workspace for Education e Microsoft Teams sono attualmente i migliori esempi di piattaforme di questo tipo.
Software didattici per uso emergenziale
Sull’altro versante, piattaforme come Zoom, molto utilizzate per organizzare e gestire riunioni di numerosi partecipanti, vengono spesso adoperate per la didattica a distanza soprattutto in contesti emergenziali in cui una scuola, per esempio, non ha avuto modo e tempo di organizzarsi con soluzioni più mirate all’insegnamento, per mantenere e alimentare l’insegnamento a distanza delle classi di studenti cui non è possibile riunirsi normalmente in aula. Piattaforme come questa, pur consentendo la condivisione di risorse di vario tipo e assistendo molto efficacemente nel gestione delle lezioni, appaiono al momento meno orientate a supportare l’intero processo dell’insegnamento.
In questa sezione, considerata l’ampiezza del soggetto esposto, come si è accennato in precedenza, è parso opportuno all’autore citare i software più rappresentativi per esporre in estrema sintesi le significative differenze tra i software didattici più diffusi.
Software didattici: sicurezza, privacy e uso dei dati
Premesso che esiste ben poco di totalmente e genuinamente gratuito, soprattutto nel caso in cui per funzionare un software necessita di un’infrastruttura complessa con i relativi costi di gestione; tuttavia, la condivisione dei dati personali su piattaforma DAD dovrebbe essere di volta in volta attentamente valutata sulla base delle condizioni d’uso rese disponibili, per legge, dal fornitore. Condizioni che nel tempo possono anche cambiare. Aspetto sempre delicato, ma ancor di più in tutti contesti con minori.
Tuttavia, rimane in sospeso una domanda sulla privacy. Se da un canto Google tutela la privacy e la sicurezza degli account e dei contenuti scolastici, tuttavia, pur non utilizzando le informazioni caricate sulla piattaforma a fini pubblicitari – persino gli annunci sono assenti! – Google non nega di utilizzare tali dati. Dati che, corre l’obbligo di precisarli, restano di proprietà degli utenti e della scuola, e non vengono ceduti a Google con l’uso della piattaforma.
Queste considerazioni sulla privacy e sull’uso dei dati appaiono necessarie, considerato che il contesto d’uso è quello delle scuole e che la piattaforma probabilmente è destinata a diffondersi rapidamente in forza dei molti strumenti e delle numerose funzionalità offerte.
Step per adottare software didattici
Riassumendo, in base alle funzionalità dei diversi per adottare e utilizzare i software didattici si dovrà procedere per passi successivi, dipendenti in grande misura dallo specifico software:
- informarsi se la scuola ha adottato una piattaforma unitaria per la DAD;
- ottenere dalla scuola o dall’insegnante l’eventuale account da utilizzare per la DAD, del tipo io@nomescuola.com;
- registrarsi sulla piattaforma indicata dalla scuola o dal docente;
- in assenza di un account preimpostato dalla scuola o dal docente, sarà necessario richiedere il link del corso al docente, per partecipare alle lezioni e ai contenuti formativi;
- prendere confidenza con gli strumenti disponibili nella piattaforma, in modo da poter sfruttare al meglio i corsi;
- esercitarsi nella produzione dei contenuti utilizzando gli strumenti forniti dalla piattaforma, qualora non si avesse una pregressa esperienza: pdf, fogli di calcolo e word processor, condivisione schermo, attivazione e disattivazione microfono e telecamera per ogni necessità di privacy o per non disturbare una lezione in corso, caricamento e scaricamento dei contenuti e del materiale da fornire quando si ricevono compiti per casa o test di valutazione da eseguire on line, etc.
I vantaggi nell’utilizzo dei software didattici
Grazie all’uso di un software per la didattica a distanza è possibile coadiuvare le classi sia in base alle esigenze formative dettate da contingenze che impediscono il normale svolgersi della vita scolastica, sia eventualmente promuovere un’integrazione della normale consuetudine scolastica al fine di aumentare il coinvolgimento degli allievi, venire incontro a particolari esigenze individuali, favorire e utilizzare produttivamente la collaborazione tra gli studenti di una classe al fine di potenziale le competenze derivanti dalla collaborazione a progetti di medio-lungo periodo. Come per esempio:
- la preparazione agli scrutini di metà anno e agli esami di stato;
- il conseguimento di qualifiche, certificazioni e crediti formativi;
- la collaborazioni con realtà produttive sul territorio e relativa maturazione di crediti formativi.
Come scegliere un software didattico
La scelta del software didattico può essere promossa a vari livelli:
- le autorità locali o nazionali che sovraintendono all’istruzione pubblica e privata;
- singoli istituti, scuole e licei;
- consiglio di classe;
- singolo insegnante.
Verosimilmente, insegnanti e consigli di classe sono chiamati a selezionare direttamente i software didattici solo in assenza di una selezione operata a un livello organizzativo più ampio e comprensivo, come per esempio l’istituto scolastico.
Le modalità della scelta possono essere dettate dalla volontà di integrare e potenziare, quantitativamente e qualitativamente l’offerta didattica da parte di una scuola e in tal caso si opterà per quelle piattaforme che offrono la scalabilità necessaria ed eventualmente a pagamento. In tal modo si offrirà un ausilio anche al corpo insegnante, potenziando le possibilità di organizzare i contenuti e il calendario didattico e favorendo negli studenti una spinta ad assimilare una più produttiva organizzazione e pianificazione dello studio.
Viceversa, una scuola che non voglia o non possa pianificare e organizzare, grazie a questi strumenti integrati, un rinnovamento delle modalità di interazione, studio e partecipazione alla vita scolastica, potrà delegare ai singoli docenti o consigli di classa la scelta di piattaforme meno strutturate ma aperte e semplici da utilizzare per promuovere una connessione, spesso indispensabile, tra insegnante con i propri allievi e gli allievi tra loro.
Costi dei software didattici
I costi variano molto e in alcuni casi non sono valutabili a priori in quanto oggetto di accordi riservati tra gli istituti accreditati e il fornitore. Tuttavia, l’offerta comprende casi di disponibilità gratuita, anche di strumenti molto validi e piattaforme evolute, e casi a pagamento solo per le versioni più ricche di opzioni e funzionalità.
Quanto meno l’accesso base a queste piattaforme al momento appare possibile anche a titolo gratuito.
I 5 migliori software didattici: quale scegliere (aggiornamento 2021)
Zoom
Indubbiamente una delle più note piattaforme di didattica a distanza, Zoom Cloud Meetings è salita alla ribalta delle notizie stampa perché utilizzate nelle riunioni aziendali, professionali e istituzionali in ambito nazionale e internazionale. Facile da utilizzare, questa piattaforma aperta permette di creare una videoconferenza tramite la semplice condivisione di un link via e-mail o chat, anche con utenti non registrati. Le riunioni fino a 100 partecipanti sono gratuite ma limitate a 40 minuti, superati i quali è obbligatoria una pausa di 5 minuti prima di ricominciare con un’altra riunione o lezione.
Google Workspace for Education
Piattaforma che offre servizi per la didattica a distanza alle scuole come ai privati. In tutti i casi esiste una versione base gratuita che garantisce uno spazio minimo sul cloud e gli strumenti base per le videolezioni e la condivisione dei contenuti. Tuttavia, vi sono varie versioni plus a pagamento per la scuola e account a pagamento per gli allievi, scolastici o meno. Google offre strumenti a pagamento che arricchiscono la piattaforma, come per esempio Jamboard, e inoltre servizi più evoluti sono offerti come prodotti integrativi a pagamento.
Teams by Microsoft
Un’altra piattaforma per la didattica a distanza e più in generale per la collaborazione è Teams di Microsoft. Con un’impostazione più orientata alle esigenze e le modalità organizzative tipiche del mondo dell’impresa, Teams è una piattaforma a pagamento che integra servizi a valore aggiunto sfruttabili anche in contesti didattici come quelli universitari o per la formazione professionale a distanza, in house o esternalizzata.
Office 365 Education
Microsoft, al momento, consente la registrazione gratuita a istituti scolastici accreditati e studenti per la fruizione della sua piattaforma orientata alla collaborazione online e all’uso dei suoi più noti applicativi di produttività. L’account base, e gratuito, appare invero già piuttosto generoso per numero e qualità di applicazioni e strumenti disponibili, tuttavia sono disponibili account a pagamento per docenti e studenti, a cifre per lo più ragionevoli per i più, che arricchiscono ulteriormente la dotazione di strumenti. L’impostazione appare diversa da quella scelta da Google, riproducendo meno fedelmente l’organizzazione strutturata, o se vogliamo anche gerarchica, di una tipica scuola.
WeSchool
Trattasi di una piattaforma con un’impostazione differente dalle precedenti. Totalmente gratuita per scuole e istituti accreditati, la struttura organizzativa appare molto più orizzontale e trasversale rispetto a quella tipica di una scuola. L’organizzazione delle classi e il controllo sui contenuti prodotti è meno definito, così come i ruoli degli iscritti che possono registrarsi con unico account. Perfetta per quelle realtà che vogliono evitare qualsiasi impressione di inquadramento gerarchico preimpostato.